Opera di Franco Nex

Anno 2000 - Franco Nex

Nato nel 1921 in Brasile da un immigrato valdostano originario di Doues e da madre tedesca, arrivò ad Aosta nel 1923, dopo la morte della madre. A sei anni decise che avrebbe fatto il pittore ricalcando le orme degli Artari, una famiglia di artisti con cinquecento anni di storia alle spalle, da cui discende per parte di nonna. Nell‘autunno 1940 fu ammesso all‘Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove ebbe tra i suoi insegnanti Cesare Maggi, e si diploma alla fine del 1945. Nel 1949 gli fu conferito il “Premio Châtillon” al “2° Gran Premio Saint-Vincent per la pittura e la scultura“; iniziò così una luminosa carriera artistica che lo ha portato a misurarsi, con eccelsi risultati, con vari tipi di materiale: dalla ceramica al ferro, dal rame alla seta, quest‘ultima supporto prediletto per la sua pittura. Il variopinto mondo descritto da Nex si concretizza negli usi di una società medievale la quale, letta con l’impietoso occhio ironico dell’artista, rivela quelle che, ancora oggi, sono le piccolezze e le meschinità umane: l’ossessiva ricerca del potere, la strisciante servilità nei confronti del più forte, la gratuita crudeltà nei confronti del più debole. Non per questo Nex dimentica di rappresentare anche gli aspetti più positivi dell’esistenza umana: l’amore in tutte le sue molteplici forme, la tenerezza del volto di un neonato, la spensieratezza in un gioco tra amici.